Gestione naturale del cavallo
L’approccio naturale con il cavallo comprende la cura del suo benessere fisico, che – come nell’uomo – non è disgiunto da quello energetico e mentale. In questo caso, si parla di gestione naturale del cavallo. Occorre garantire al cavallo il necessario spazio per muoversi, la possibilità di vivere all’aperto (i cavalli non temono il freddo!), la compagnia dei propri simili e un’alimentazione simile a quella che avrebbe in natura. Molti esperti del settore ritengono che un'alimentazione basata su fieno di ottima qualità e alcune ore di pascolo siano sufficienti a garantire la completa salute del cavallo, senza ricorrere a mangimi particolarmente sofisticati. Il cavallo sportivo potrà integrare la propria alimentazione con determinati cereali (avena, orzo ecc.) in grado di soddisfare un maggior fabbisogno calorico, ma sempre con moderazione.
Anche se molti tradizionalisti ritengono il contrario, è possibile mantenere un cavallo sferrato (il cosiddetto cavallo scalzo, o barefoot in inglese) e montarlo senza utilizzare alcun tipo di imboccatura (morso o filetto), con ottimi effetti sulla sua salute e sul suo umore.
Jamie Jackson e Hiltrud Strasser hanno fondato delle vere e proprie scuole di formazione per "pareggiatori", ovvero professionisti in grado di prendersi cura degli zoccoli senza ricorrere a ferratura, riportando il piede del cavallo a una condizione simile a quella dei cavalli allo stato brado. Ad ogni passo, lo zoccolo (che non è affatto rigido come molti pensano!) si rilassa e si contrae, proprio come la pianta dei nostri piedi, con effetti benefici sulla circolazione del sangue, il cuore, la temperatura corporea ecc. E' inoltre essenziale che il cavallo non sia costretto a stare chiuso per ore ed ore, magari con i piedi immersi nel letame, che possa camminare e correre su terreni adatti (non troppo soffici, per indurire l'unghia) e che non soffra di un'alimentazione inadeguata.
La monta bitless (senza morso) prevede l'utilizzo di alcuni tipi di capezza come ad esempio la capezza indiana o la capezza Cook , ma ce ne sono molte altre. E' addirittura possibile montare un cavallo con un semplice laccio o cerchio intorno al collo. La monta bitless necessita naturalmente di un ottimo assetto del cavaliere e di un corretto utilizzo delle gambe.
Molti ritengono che montare senza sella sia anch'esso un approccio migliore e più naturale con i cavalli. Montare a pelo ci fa "sentire" il cavallo in modo completo, ci aiuta a miglirare il nostro assetto ed equilibrio, e permette al cavallo di percepire noi e i nostri movimenti . Montare occasionalmente senza sella è un'esperienza bellissima ma anche utile a migliorare le nostre capacità. Tuttavia, la sella può essere necessaria a un cavaliere inesperto, che sobbalza malamente sulla schiena del proprio cavallo rischiando di fargli male, o se la schiena del cavallo non è abbastanza muscolosa; pertanto, chi desidera adottare abitualmente questa tecnica deve allenare gradulmente se stesso e il cavallo.